Rivalutazione marchi, alla cassa per tenere la deduzione a 18 anni
La legge di Bilancio 2022 ha modificato il periodo di deduzione della rivalutazione di marchi e avviamenti portandolo da 18 a 50 anni. I maggiori valori, assoggettati all’imposta sostitutiva del 3%, possono essere dedotti, dalla dichiarazione dei redditi 2022, in misura non superiore a un cinquantesimo all’anno.
Le società che hanno proceduto alla rivalutazione dei marchi o che hanno riallineato fiscalmente l’avviamento nel bilancio 2020 si interrogano sull’opportunità di integrare, entro il prossimo 30 giugno, l’imposta sostitutiva del 3% con un ulteriore importo variabile tra il 9% e il 13% per evitare l’allungamento a 50 anni della deduzione dei maggiori valori. Chi farà questa scelta dovrà versare, in due rate scadenti rispettivamente entro il 30 giugno 2022 e il 30 giugno 2023, importi pari, rispettivamente, al 9% per rivalutazioni o riallineamenti fino a 5 milioni, all’11% per la parte che supera i 5 milioni e fino a 10 milioni e, infine, al 13% per la parte di rivalutazione o riallineamento che eccede i 10 milioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore