Concordato preventivo e cooperative compliance, la partenza nel 2024

Oggi abbiamo un tax gap elevatissimo, nonostante gli sforzi dell’Agenzia delle Entrate. L’intento del Governo è quello di lavorare ex ante, come suggerito anche da Ocse e Ue. Il concordato preventivo biennale per le imprese di minori dimensioni si fonda sui dati certi di cui dispone l’Amministrazione finanziaria.

Grazie alle banche dati, all’intelligenza artificiale, alla fatturazione elettronica il Fisco è in grado di dire al contribuente qual è il suo reddito e fare una proposta, che non è uno sconto o un condono, ma una fotografia puntuale sul reddito. Se il contribuente accetta, quella sarà la base per due anni.

Quindi, l’eventuale reddito aggiuntivo non sarà tassato. La volontà è quella di ridurre la soglia di ingresso sino ad arrivare a 100 milioni. Si apre un nuovo rapporto con il fisco: semplificazione negli interpelli, riduzione dei tempi di accertamento e la possibilità di disapplicare le sanzioni. Il concordato preventivo biennale partirà il 1°gennaio per 2024 e 2025. A dirlo il vice ministro all’Economia Maurizio Leo, intervistato dal Sole 24 Ore.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore