Cooperative compliance, chi ha già aderito non deve certificare il rischio fiscale

Da oggi entra in vigore il Dlgs n. 221/2023 che ha previsto il potenziamento del regime di adempimento collaborativo (cooperative compliance). L’art. 1, comma 2, prevede che nei 90 giorni dalla sua entrata in vigore vengano adottati una serie di provvedimenti. La data del 18 gennaio 2024 è importante perché rileva come spartiacque per i soggetti che sono già in cooperative compliance. Infatti, in base al comma 3, è previsto che quelli ammessi o che hanno presentato istanza di adesione al regime prima dell’entrata in vigore del decreto non sono tenuti alla certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. Invece per i nuovi soggetti che vorranno aderire al regime si richiederà la certificazione del Tcf da parte dei professionisti già in possesso di una specifica professionalità. Per aumentare l’appeal della misura nei confronti dei soggetti che entreranno nel regime si riducono i termini di accertamento ai fini delle imposte dirette e dell’Iva di due anni. Prevista un’ulteriore riduzione di un anno in presenza di certificazione tributaria.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore