Ancora non arriva l’accordo sul primo pilastro della riforma fiscale internazionale per le società dell’Ocse, che mira a tassare le aziende digitali attraverso una web tax multilaterale. La mancanza di una Convenzione definitiva sul c.d. “Importo A” entro fine marzo, come previsto dagli stati membri dell’Inclusive Framework, sta contribuendo al rallentamento.

Questo pilastro tasserà una percentuale del fatturato delle società nei paesi in cui operano senza presenza fisica. Nonostante gli sforzi precedenti per definire la Convenzione multilaterale entro la fine di marzo 2024, l’assenza di un accordo, osteggiato soprattutto dagli Stati Uniti, potrebbe portare al ripristino del caos delle imposte unilaterali sul digitale, come la web tax italiana, con possibili conseguenze come le minacce di dazi da parte degli Stati Uniti sul Made in Italy.

Fonte: Italia Oggi